La dimensione culturale è associata positivamente alla crescita del reddito pro capite. Le scelte adottate dai cittadini per mantenere aggiornate ed efficienti le proprie conoscenze, la fruizione delle diverse attività culturali nonché la pratica di attività fisica sono alcune delle dimensioni che contribuiscono a determinare il capitale sociale di un Paese. Al di là di fattori esclusivamente economici, l’analisi dei comportamenti dei cittadini nella sfera culturale rappresenta un contributo essenziale per tentare una misura del benessere personale e della coesione sociale.
In breve
In breve
In breve
- Nel 2019, come nel biennio precedente, le famiglie italiane destinano a ricreazione e cultura il 6,7% della spesa per consumi, a fronte di una media europea del 9,1%.
- Nel 2020, sono i giovani e le donne i lettori più assidui di libri, mentre uomini e adulti sono i principali lettori di quotidiani cartacei.
- Nel 2020, libri e quotidiani si leggono più al Nord rispetto al Mezzogiorno, con l’eccezione della Sardegna dove la quota di lettori è analoga a quella del Nord.
- Nel 2020 il 40,4% degli utenti di internet utilizza la rete per leggere giornali, informazioni e riviste, con un incremento di 4,2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. A livello europeo l’Italia è tra i paesi con percentuali più basse.
- Nel 2020 l’11,6% degli utenti di internet utilizza la rete per accede ai libri in formato digitale, con un incremento di 2,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
- Nel 2020, a causa della pandemia, si è assistito a un calo generalizzato della fruizione delle attività culturali che si svolgono fuori casa. Le flessioni maggiori – di oltre 3 punti percentuali rispetto al 2019 – hanno interessato gli spettacoli teatrali, le visite a musei e mostre, gli altri concerti di musica e gli spettacoli cinematografici.
- Nel 2019 pratica sport nel tempo libero poco più di un terzo della popolazione di 3 anni e più. La quota più elevata è in Trentino-Alto Adige/Sudtirol (52,7%), mentre quella più bassa è nel Mezzogiorno (26,0%).
ITALIA
uno sguardo d'insieme
La spesa delle famiglie per consumi culturali rappresenta uno degli indicatori chiave individuati dall’Unione europea per la valutazione delle politiche per lo sviluppo delle condizioni di vita e del welfare nel lungo termine. Nel 2019, le famiglie italiane destinano alla spesa per ricreazione e cultura mediamente il 6,7% della spesa complessiva per consumi finali.
Nel 2020 cresce la quota di lettori di libri, pari al 41,4% della popolazione di 6 anni e più (era il 40,0% nel 2019). Tra questi, il 44,6% legge fino a 3 libri l'anno mentre i “lettori forti” (12 o più libri letti in un anno) sono il 15,2%. La lettura di libri è soprattutto prerogativa dei giovani (nella fascia d’età 11-19 anni) e delle donne.
Nel 2020, prosegue la riduzione della quota di lettori di quotidiani. Gli uomini più delle donne hanno l’abitudine di leggere quotidiani e, per entrambi i sessi, i maggiori lettori appartengono alla fascia d’età più adulta (di 45 anni e più).
Nel 2020, la percentuale di individui che legge giornali, informazioni e riviste su Internet aumenta, rispetto all’anno precedente, passando dal 36,2% al 40,4%. Il fenomeno è più diffuso tra i maschi (con una differenza di 5,4 punti percentuali rispetto alle femmine) e nella fascia d’età tra i 25 e i 44 anni (circa il 60%).
Nel 2020 il 45,3% dei libri stampati è diffuso anche in formato e-book ma solo l'11,6% degli utenti di internet utilizza la rete per accedere ai libri in formato digitale, con un incremento di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019. I giovani nella fascia d’età 18-24 anni sono i maggiori fruitori di questo tipo di libri.
Nel 2020 le restrizioni dovute alla pandemia hanno prodotto un calo generalizzato della fruizione delle attività culturali svolte fuori casa. Le flessioni maggiori, rispetto al 2019, hanno riguardato soprattutto la fruizione di spettacoli teatrali (15,7% rispetto al 20,3% del 2019), le visite a musei e mostre (27,3% rispetto al 31,8% del 2019), i concerti di musica diversi da quella classica e gli spettacoli cinematografici (entrambi in calo di 3 punti percentuali rispetto al 2019).
Lettori di quotidiani, Libri, quotidiani e riviste su internet (per 100 persone con le stesse caratteristiche)
Per quanto riguarda la pratica sportiva nel tempo libero, nel 2019 la propensione è più elevata tra i maschi e riguarda poco più di un terzo della popolazione di 3 anni e più. Soltanto poco più di un quarto della popolazione si dedica alla pratica sportiva in modo continuativo.
REGIONI l'Italia e le sue regioni
La quota di spesa per ricreazione e cultura presenta una certa variabilità territoriale. Nel 2018 il valore più elevato della spesa per beni e servizi a carattere culturale si osserva nel Nord-Ovest, dove rappresenta circa il 7,3% della spesa complessiva per consumi finali. Nelle Regioni del Centro il valore è pari al 6,5% e scende al 5,6% nel Mezzogiorno. Le Regioni in cui le famiglie hanno destinato a consumi culturali e ricreativi una quota maggiore della spesa finale sono Piemonte (8,0%), Emilia-Romagna (7,6%), Lombardia, Umbria e Provincia autonoma di Trento (7,3%). Tra il 2004 e il 2018, la quota di spesa destinata dalle famiglie ai consumi culturali si è ridotta in Italia di 0,6 punti percentuali. La tendenza è generalizzata nelle ripartizioni territoriali e nelle Regioni: la riduzione maggiore si registra nel Centro (-0,9 punto percentuale), in particolar modo in Toscana e nel Lazio (-1,2 e -0,9 punti percentuali rispettivamente). La spesa per consumi culturali è aumentata in termini reali, in media dal 2004 al 2018, dello 0,6% determinando un incremento in termini quantitativi di consumi culturali. L’incremento maggiore in media annua, nell'intervallo di tempo considerato, si è avuto nel Nord-Ovest (1,3%); il Mezzogiorno ha invece registrato una diminuzione media dello 0,3%.
Persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Anno 2020 (per 100 persone con le stesse caratteristiche)
Nel 2020 le Regioni del Mezzogiorno, rispetto a quelle del Centro-Nord, manifestano una minore propensione alla lettura di libri (la quota di lettori è uguale rispettivamente al 30,2% e al 47,1%), con l’eccezione della Sardegna dove la quota di lettori più elevata (40,7%) rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno.
Nel 2020 nel Nord, rispetto alle altre ripartizioni, la lettura dei quotidiani coinvolge una percentuale più alta dei residenti, in particolare nel Nord-Est (41,0%). Nel Mezzogiorno fa eccezione la Sardegna dove la quota di lettori di quotidiani cartacei (39,3%) supera quella di alcune Regioni settentrionali, così come la quota dei lettori forti (5 o più volte a settimana) che è stimata uguale al 35,0%.
Nel 2020, la percentuale più elevata di individui che leggono giornali, informazioni e riviste su Internet è al Nord-Est (45,7%) mentre la più bassa si registra nel Mezzogiorno (33,6%), con l’eccezione della Sardegna (42,5%). Tra le Regioni, spiccano in testa alla graduatoria la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (48,3%) seguita dall'Emilia-Romagna (46,7%), mentre Calabria e Campania sono le Regioni dove questo fenomeno è meno diffuso (meno di una persona su tre).
Nel 2020 la percentuale più elevata di utenti di internet che utilizza la rete per accede ai libri in formato digitale è nel Centro-Nord (12,6%).
Nel 2020 la flessione della fruizione di attività culturali svolte fuori casa ha riguardato tutta la penisola, ampliando ulteriormente il divario di partecipazione culturale esistente tra residenti nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno. Tale divario è più accentuato per le visite a musei e mostre (il 31,7% nel Centro-Nord e il 18,7% nel Mezzogiorno) e a siti archeologici e monumenti (rispettivamente il 28,6% e il 18,8%).
Per quanto riguarda la pratica sportiva nel tempo libero, nel 2019 la propensione più alta si registra nel Centro-Nord (39,6%) ed è particolarmente elevata in Trentino-Alto Adige/Sudtirol (52,7%). La propensione più bassa si rileva, invece, nel Mezzogiorno (26,0%) che mostra la quota più elevata di sedentari.
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2019, la quota di spesa delle famiglie italiane destinata a consumi culturali (6,7%) è decisamente inferiore alla media dei paesi Ue (9,1% per Ue28 e 8.7% Ue27). I Paesi che si collocano nella parte più bassa della graduatoria europea, e che presentano una quota percentuale di spesa in consumi culturali inferiore alla media italiana, sono: Lussemburgo, Grecia e Portogallo. All’estremo opposto si trova un nutrito gruppo di Paesi (tra i quali Svezia, Regno Unito, Danimarca, Germania e Finlandia) la cui spesa destinata a consumi culturali supera il 10%.
Spesa delle famiglie per ricreazione e cultura. Anno 2019 (in percentuale della spesa totale per consumi finali)
L’Italia, con il 49% di individui che nel 2020 leggono giornali, informazioni e riviste su Internet, occupa la terzultima posizione nella graduatoria europea, mentre la Finlandia (90%) è al primo posto. Il valore medio per i 27 Paesi Ue è pari al 66%.