La sicurezza dei cittadini, tanto nella sua componente oggettiva (comportamenti antisociali o delittuosi), quanto in quella soggettiva (percezione di allarme sociale da parte degli individui), costituisce uno degli indicatori dello “stato di salute” di una comunità e rappresenta una dimensione essenziale della convivenza civile. L’informazione statistica in questo ambito costituisce un aiuto fondamentale per orientare e valutare le politiche in materia di sicurezza e migliorare la convivenza tra cittadini.
In breve
In breve
In breve
- Diminuiscono nel 2019 gli omicidi volontari, che si concentrano in misura maggiore nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord.
- L’Italia è uno dei Paesi dell’Unione europea in cui l’incidenza degli omicidi è minore.
- Negli omicidi in cui la vittima è una donna, nel 61,3% dei casi l’omicida è il partner o l’ex partner. L’uccisione ad opera del partner attuale o ex avviene, invece, nel 5,4% dei casi in cui la vittima è un uomo.
- Tra i delitti contro il patrimonio, nel 2019 risultano in diminuzione rispetto all’anno precedente furti (-10,1%) e rapine (-14,6%), mentre aumentano truffe, frodi informatiche (+12,2%) e delitti informatici (+21,6%). L’incidenza dei furti è maggiore nel Lazio, in Emilia-Romagna, in Toscana e Lombardia. Per le rapine, il primato negativo va nettamente alla Campania.
- Nel 2020 l’indice di affollamento nelle carceri diminuisce a 105,5 detenuti per cento posti regolamentari, rispetto ai 119,9 del 2019.
ITALIA
uno sguardo d'insieme
In Italia, nel 2019, gli omicidi volontari consumati sono 315 (0,53 per 100 mila abitanti), un valore in ulteriore diminuzione rispetto all’anno precedente che conferma il trend discendente di lungo periodo.
Le vittime di omicidio sono più spesso uomini (64,8%) che donne (35,2%). Quando la vittima è una donna, l’omicidio si consuma in maniera preponderante in ambito familiare: nel 61,3% dei casi l’assassino è il partner o l’ex partner, nel 22,5% un altro familiare. La vittima conosceva il proprio assassino ad altro titolo nel 4,5% dei casi, mentre non emerge alcuna relazione nel restante 10,8%. Per gli uomini, invece, il 27,9% degli omicidi avviene in ambito familiare, il 7,8% è ad opera di persone conosciute, mentre nel 43,1% dei casi non risulta alcuna relazione tra autore e vittima. Quando la vittima di omicidio è un uomo, l’autore rimane sconosciuto nel 21,1% dei casi (contro lo 0,9% delle donne).
Rispetto al 2018 diminuisce anche il numero di furti e rapine (-10,1% e -14,6%, rispettivamente) e degli omicidi tentati (-3,0%).
Accanto a questi risultati, nel 2020 si stima una diminuzione rispetto all’anno precedente della quota di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità nella zona in cui vivono (22,7% a fronte del 25,6 nel 2019).
Nel 2020, la popolazione carceraria diminuisce (-13,2 % rispetto all’anno precedente), in parte per effetto di modifiche normative per il contenimento della diffusione nelle carceri della Pandemia da Covid-19. Di conseguenza, l’indice di affollamento passa da 119,9 detenuti per cento posti regolamentari nel 2019 a 105,5 nel 2020.
Detenuti in Italia. (Valori assoluti)
REGIONI l'Italia e le sue regioni
La distribuzione dei delitti sul territorio nazionale non è omogenea e si differenzia notevolmente in funzione del tipo di reato. Nel 2019, per quanto riguarda gli omicidi volontari consumati, il Mezzogiorno fa registrare un’incidenza decisamente più elevata rispetto al Centro-Nord (0,70 e 0,44 omicidi per 100 mila abitanti, rispettivamente). Con un tasso di 1,47 omicidi per 100 mila abitanti, la Calabria si discosta nettamente, in negativo, dalle altre Regioni. Anche gli omicidi tentati sono più diffusi nel Mezzogiorno (2,15 per 100 mila abitanti) rispetto al Centro-Nord (1,48).
Tra le Regioni in cui vengono commesse più rapine emerge la Campania, con un tasso pari 84,3 per 100 mila abitanti, seguita da Lazio (49,9) e Lombardia (49,2).
Anche l’incidenza territoriale dei furti è notevolmente variegata sul territorio nazionale, principalmente in ragione della disuguale attrattività economica e di una differente propensione alla denuncia, soprattutto quando i beni sottratti sono di scarso valore e il furto non riguarda oggetti particolari quali, ad esempio, veicoli, armi, documenti. Sono le Regioni del Centro-Nord a registrare l’incidenza maggiore dei furti, in particolare il Lazio (con 2.411,2 furti per 100 mila abitanti) cui seguono Emilia-Romagna (2.322,5), Toscana (2.241,1) e Lombardia (2.180,8).
Nel 2020, la quota più elevata di famiglie che percepiscono il rischio di criminalità si registra in Campania (34,6%), Lazio (31,0%) e Puglia (27,1%) dove il valore è sensibilmente superiore al dato nazionale (22,7%).
Due Regioni italiane su tre hanno, alla fine del 2020, un indice di affollamento delle carceri superiore a 100, ospitano quindi nei loro istituti penitenziari più detenuti di quanti siano i posti regolamentari nella struttura. Le Regioni con il maggiore sovraffollamento, con valori compresi tra 128,8 e 130,3 detenuti per cento posti regolamentari, sono la Puglia, il Molise e il Friuli-Venezia Giulia.
Rischio di criminalità percepito dalle famiglie. Anno 2020 (per 100 famiglie della stessa zona)
EUROPA l'Italia nel contesto europeo
Nel 2018, in Italia sono stati commessi 0,57 omicidi volontari per 100 mila abitanti. Tra i Paesi dell’Ue presentano una situazione migliore soltanto la Slovenia, il Lussemburgo e la Repubblica Ceca (con valori compresi tra 0,48 e 0,52). Lettonia e Lituania, con valori pari rispettivamente a 5,22 e 3,45 omicidi per 100 mila abitanti, si mantengono nettamente sopra la media Ue, che è pari a 0,93. L’Italia è uno dei Paesi Ue in cui l’incidenza degli omicidi è minore, anche focalizzando l’attenzione sulle sole vittime di genere femminile. Per l’Italia il tasso è pari a 0,43 vittime di omicidio per 100 mila donne, un valore superiore solo a Croazia, Irlanda, Paesi Bassi e Polonia, che hanno valori compresi tra 0,38 e 0,42.
Riguardo al tasso di detenzione, nell’anno 2018 si registra una notevole variabilità tra i Paesi dell’Ue. L’indice assume i suoi valori più elevati in Lituania e nella Repubblica Ceca (rispettivamente 230,9 e 203,4 detenuti per 100 mila abitanti), e i più bassi (tra i 53 e i 63 detenuti per 100 mila abitanti) in Finlandia, Svezia e Danimarca. L’Italia, con 101,7 detenuti per 100 mila abitanti, occupa una posizione intermedia nella graduatoria europea (quattordicesimo valore tra i 25 disponibili). Nel confronto tra i dati, tuttavia, va considerata anche la differente possibilità di accesso alle misure alternative alla detenzione previste nei diversi Paesi.
Vittime di omicidio-femmine. Anno 2018 (per 100 vittime di omicidio)